A Gianni Faieta (nella foto) dobbiamo un caloroso ringraziamento per aver realizzato “L’Italia dei formaggi”, la prima mappa dettagliata della produzione italiana, forse tuttora l’unica esistente. Dopo un trascorso da vignaiolo con diramazioni commerciali negli USA, nel 1988 Gianni decide di dedicarsi all’enorme patrimonio caseario italiano giacente e inizia a stagionare e affinare i caci in via d’estinzione. In primis il formaggio di fossa, che seleziona personalmente nel Montefeltro e sotterra affittando le fosse a Sogliano sul Rubicone. Una grande passione messa al servizio del mangiar bene, la più antica e indispensabile delle arti povere. Latte e caglio assoluti protagonisti delle oltre 600 qualità di formaggio proposte da Taberna Imperiale per esaltare la creatività del mestiere di contadino, di pastore, di casaro, artefici di una sinfonia di sapori, vero patrimonio della cultura rurale italiana. Eccellente il Gran Sardo, nato dalla collaborazione con il professor Deiana della facoltà di agraria di Sassari. Prodotto di grande forza innovativa, ottenuto lavorando il latte di pecora con la stessa tecnica del grana e stagionato oltre 30 mesi. Un formaggio compatto nato alla fine degli anni ’90, il cui colore ambrato si intensifica con il tempo e che, con la sua rara dolcezza, ha conquistato i palati più raffinati e i mercati più esigenti. Taberna Imperiale è da tempo partner di Slow Food e dell’ AIS nazionale di Roma, e ha accompagnato il Moët & Chandon durante le degustazioni guidate nelle migliori enoteche in Italia.
