Castelluccio di Norcia è uno dei luoghi più affascinanti dell’Italia centrale. In primavera, poi, diventa uno spettacolo indimenticabile grazie alle sue fioriture colorate. Si trova nel cuore dei monti Sibillini, a 1.500 metri d’altezza, sulle pendici del monte Vettore, ed è in questo scenario di rara bellezza che viene coltivata la celebre lenticchia di Castelluccio di Norcia. La cooperativa raggruppa 13 aziende, proprietarie dei terreni di Castelluccio, e da anni tutela e garantisce il consumatore in modo efficace. Con tecniche di coltivazione tradizionale che non si avvalgono dell’ausilio di concimi chimici e diserbanti, la lenticchia viene seminata in primavera su questi terreni aridi, poveri di sostanze organiche e, proprio per questo, idonei alla coltivazione della lenticchia. Sono queste caratteristiche che permettono di ottenere una prodotto dalla buccia particolarmente sottile che si mantiene integra in cottura. Una qualità grazie a cui non necessita di un lungo ammollo, come invece avviene per la maggior parte dei legumi. La lenticchia di Castelluccio viene raccolta nei mesi di luglio e agosto, con le trebbie nei terreni pianeggianti e manualmente sui pendii più impervi, difficilmente raggiungibili dai macchinari. È uno dei prodotti di punta della nostra gastronomia, molto ricercato da enoteche, ristoranti e negozi specializzati, un’eccellenza che deve il suo costo elevato al limitato quantitativo prodotto: 20.000 quintali annui. Se le avesse avute, Esaù non si sarebbe limitato a dare in cambio la propria primogenitura.
